Meno tasse più entrate. Sembra uno slogan di quelli “facili facili” da campagna elettorale ed invece questa è “semplicemente” la ricetta economica vincente della Bulgaria degli ultimi anni. Spesso, in Italia, si leggono articoli – i più con tono polemico – che rimbrottano rispetto a chi decide di aprire nuove società in Bulgaria. Perché lo fanno? Perché non investono gli stessi soldi in Italia? Perché in Bulgaria, come abbiamo avuto modo di vedere diverse volte su questo blog, esiste un livello di tassazione vantaggiosissimo, flat tax al 10% sia per le persone che per le imprese. A prescindere da quanto una persona / azienda guadagna, pagherà sempre e solo il 10% di quanto ha guadagnato.
Tasse troppo basse? Sembrerebbe di no, almeno stando ai dati della Agenzie delle Entrate Bulgare pubblicati lo scorso 17 Marzo. Dati secondo i quali le entrate del primo trimestre del 2023 sono aumentate addirittura del 13% rispetto a quelle dello stesso periodo del 2022.
Un boom che fa ancora più effetto se consideriamo la crisi post Covid e i fenomeni inflattivi dovuti alla guerra Ucraina. Nonostante tutti questi venti contrari la raccolta di tasse in Bulgaria continua a crescere.
Un esempio che dovrebbe seguire anche l’Italia. Abbassare la tassazione, come dimostra la Bulgaria, non abbassa le entrate fiscali ma solo la fuga dal fisco e dall’Italia in generale.
Ne è un’ulteriore dimostrazione anche quello che sta avvenendo con l’IVA. Chi ha deciso di aprire una società in Bulgaria ha infatti assistito ad un abbattimento dell’IVA che per molti beni è passata dal 20 al 9%. Ebbene nonostante ciò le entrate dovute all’IVA in Bulgaria nel primo trimestre del 2023 sono aumentate di 211 milioni ovvero del 9%.
Una scommessa vinta, dunque, quella bulgara. Una nazione che, a prescindere dal colore dei governi, ha deciso di premiare chi scegliere di aprire una società in Bulgaria con un regime fiscale poco invasivo che premia che fa sviluppo, chi assume, chi investe.