lunedì, Ottobre 14

Export Bulgaro extra UE +27% a inizio 2022

Nei primi quattro mesi del 2022, le esportazioni della Bulgaria al di fuori dell’Unione Europea sono aumentate del 27,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e sono state pari a 9,224 miliardi di BGN. I principali partner commerciali della Bulgaria sono Turchia, Serbia, USA, Macedonia del Nord, Regno Unito, Cina ed Egitto, che rappresentano il 52,6% delle esportazioni verso paesi terzi. Come previsto, parte della crescita è dovuta all’aumento dei prezzi alla produzione a causa dell’inflazione . La crescita dell’export non è tanto nella quantità quanto invece determinata dall’aumento dei costi di produzione industriale, saliti in un anno del 40%.

I costi sono saliti in forma maggiore ei settori “Combustibili minerali, oli e prodotti affini” (198,3%) e  per quello che riguarda “Grassi, oli e cere di origine animale e vegetale” (141,8%); si è osservata invece una diminuzione nel settore “Merci classificate principalmente per tipologia del materiale» (14,4%). Anche Le importazioni da gennaio ad aprile 2022 sono cresciute maggiormente – del 58,3% su base annua e sono ammontate a 14,385 miliardi di BGN. Il più grande è il valore delle merci importate da Russia, Turchia, Cina e Ucraina. La Russia detiene tradizionalmente la prima posizione nei dati sulle importazioni di gas naturale, la cui fornitura è stata però sospesa a fine aprile. Nel quadrimestre la crescita più elevata delle importazioni si registra ancora nei due settori, dove la crescita maggiore è quella delle esportazioni – “Combustibili minerali, oli e prodotti affini” (151,3%) e “Grassi, oli e cere di origine animale e vegetale “(138,7%).

In finale quindi la bilancia commerciale della Bulgaria con i paesi terzi nel periodo gennaio – aprile 2022 è stata negativa e ammontava a 5,160,3 miliardi di BGN. Nel periodo gennaio – aprile 2022, dalla Bulgaria (compresa l’UE) sono state esportate merci per un valore totale di 28,781 miliardi di BGN, il 33,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Allo stesso tempo però le importazioni per i quattro mesi sono state pari a 32,678 miliardi di BGN, o il 40,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Il saldo del commercio estero totale è negativo e ammonta a 3,897 miliardi di BGN.

Come leggere questi dati? Ci aiutano gli esperti di VR and Partners, azienda di consulenza aziendale specializzata nell’apertura di nuove società in Bulgaria da parte di clienti italiani.

Secondo gli esperti di VR and Partners: “Il dato va letto in due modi. C’è un tema legato alla guerra e al costo dei combustibili fossili che ha fatto aumentare a dismisura il costo delle importazioni da parte di Paesi come la Russia. Un costo che però, a causa dei tagli, sarà annullato da Maggio in poi. C’è un dato che invece rimarrà stabile anche quando, speriamo presto, la guerra finirà ed è quello che attiene alla capacità produttiva bulgara. Il boom di questo primo quadrimestre lascia intendere quale sia la potenza di fuoco dell’industria locale dove, bassi costi del personale ed una tassazione di vantaggio, stanno attraendo sempre nuove aziende anche da altre parti d’Europa, Italia inclusa.”